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Modulo 8

Cardinalità

Definizione ― Cardinalità

La Cardinalità di un insieme \(A\) indicata con \(|A|\), è la classe di equipotenza (numero di elementi) di \(A\).

\[ \begin{array}{c} |A| \leq |B| \text{ se esiste } f \text{ iniettiva } A \rightarrow B \\ \text{invece, se } |A| \leq |B| \text{ e } |B| \leq |A|, \text{ allora } |A| = |B| \end{array} \]

Definizione ― Cardinalità di una Funzione

La Cardinalità dell'insieme delle Funzioni da \(A \rightarrow B\) è uguale a \(|B|^{|A|}\).

Definizione ― Equipotenza

\(A\) si dice equipotente a \(B\) se esiste una biiezione \(A \rightarrow B\) ed una Relazione di Equivalenza su essi.

Teorema di Cantor

Definizione ― Teorema di Cantor

Se esistono \(A \rightarrow B\) e \(B \rightarrow A\) iniettive, allora esiste \(A \rightarrow B\) biiettiva.

Esempio

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Nell'esempio 1, c'è una funzione iniettiva \(A \rightarrow B\), ma non c'è una l'iniettività \(B \rightarrow A\), quindi la cardinalità di \(A\) è minore di quella di \(B\):

\[ \begin{array}{c} |A| < |B| \end{array} \]

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Nell'esempio 2, c'è una funziona iniettiva \(A \rightarrow B\) ed una funzione iniettiva \(B \rightarrow A\), quindi secondo il Teorema di Cantor, esiste una funzione biiettiva \(A \rightarrow B\):

\[ \begin{array}{c} |\mathbb{N}| = |\mathbb{N}+1| \end{array} \]

Alberghi Transfiniti

Il matematico Hilbert ha immaginato un albergo con infinite stanze per mostrare alcune caratteristiche dell'infinito stesso.

Caso semplice: arriva un singolo nuovo ospite.

  • Tutti i clienti già presenti si sposteranno nella camera successiva.
  • In questo modo, nonostante l'albergo fosse pieno, è possibile far accomodare il nuovo ospite.

Possiamo quindi dedurre che l'albergo può accomodare infiniti clienti più uno:

\[ \begin{array}{c} |\mathbb{N}| = |\mathbb{N}+1| \end{array} \]

Nel caso più complesso: arrivano infiniti nuovi ospiti.

  • Tutti i clienti si spostano nella stanza \(2^n\) (quindi l'ospite 2 si sposta nella camera 4 e così via).
  • Tutti i nuovi ospiti potranno quindi posizionarsi nelle camere di numero dispari.
\[ \begin{array}{c} |\mathbb{N}| = |\mathbb{N}+\mathbb{N}| \end{array} \]

Nel caso ancora più complesso: ci sono infiniti alberghi con infinite stanze tutte al completo. Tutti gli alberghi chiudono, tranne uno. Tutti gli ospiti vogliono alloggiare nell'unico albergo rimasto aperto.

  • Ad ogni cliente, viene assegnata una coppia ordinata di numeri \((n,m)\) in cui \(n\) rappresenta l'abergo di provenienza e \(m\) la relativa stanza.
  • Successivamente, ad ogni coppia viene assegnata la nuova stanza: \((1,1) \rightarrow 1; (2,1) \rightarrow 2; (1,2) \rightarrow 3; (3,1) \rightarrow 4; \dots\)

Possiamo quindi dedurre che ogni insieme infinito avrà sempre la stessa cardinalità?

Supponiamo che:

\[ \begin{array}{c} |\mathbb{N}| = |2^\mathbb{N}| \end{array} \]

Quindi cerchiamo di creare una relazione biiettiva tra l'insieme dei numeri naturali e l'insieme di tutte le sue possibili combinazioni (insieme potenza) e dimostriamo che sono equipotenti.

Mettiamo in forma tabellare la relazione:

- 0 1 2 3 4 ...
0 1 0 1 0 1 ...
1 1 0 1 1 0 ...
2 0 1 1 0 0 ...
3 1 1 1 1 1 ...
... ... ... ... ... ... ...

Le righe rappresentano l'insieme dei numeri naturali \(\mathbb{N}\) mentre le colonne l'insieme di tutti i sottoinsiemi di \(\mathbb{N}\).

Ad esempio:

  • Associamo allo \(0\) dell'insieme \(\mathbb{N}\) il sottoinsieme di tutti i numeri pari.
  • Associamo all'\(1\) il sottoinsieme \(\{0,2,3\}\)
  • Associamo al \(2\) il sottoinsieme \(\{1,1\}\)
  • Associamo al \(3\) l'insieme \(\mathbb{N}\) stesso
  • continuiamo all'infinito \(\dots\)

Se prendessimo la diagonale dei numeri (nell'esempio raffigurato sono i numeri in grassetto e corsivo):

- 0 1 2 3 4 ...
0 1 0 1 0 1 ...
1 1 0 1 1 0 ...
2 0 1 1 0 0 ...
3 1 1 1 1 1 ...
... ... ... ... ... ... ...

.. si formerà sicuramente un sottoinsieme presente in \(2^\mathbb{N}\), che quindi sarà associato ad un numero naturale dell'insieme \(\mathbb{N}\).

Dovremmo quindi trovare su una delle righe una combinazione che corrisponderà all'esatto opposto della diagonale.

Ciò non è possibile perchè nel punto in cui la diagonale ed il complemento si incontreranno, è impossibile che si trovi sia il numero della diagonale che il numero del complemento.

Si è dimostrato quindi che non esiste una funzione suriettiva \(\mathbb{N} \rightarrow 2^\mathbb{N}\), e che quindi: $$ \begin{array}{c} |\mathbb{N}| < |2^\mathbb{N}| \end{array} $$

Polvere di Cantor

Definizione ― Equipotenza

La polvere di Cantor è un insieme costruito partendo dall'intervallo \([0,1]\) (in una dimensione) e applicando un procedimento iterativo di "rimozione". Alla fine di questo processo, otteniamo un insieme che ha proprietà molto particolari, come essere infinito ma non numerabile e avere misura nulla.

Dimostrazione della Polvere di Cantor
  1. Partiamo dall'intervallo \([0,1]\) sulla retta reale. Questo è l'intervallo di partenza.
    • Dividiamo \([0,1]\) in tre parti uguali: \([0,\frac{1}{3}],(\frac{1}{3},\frac{2}{3}),[\frac{2}{3},1]\).
    • Rimuoviamo la parte centrale aperta: il segmento \((\frac{1}{3},\frac{2}{3})\).
    • Dopo questo primo passo, rimangono due intervalli chiusi: \([0,\frac{1}{3}]\) e \([\frac{2}{3},1]\).
  2. Adesso applichiamo lo stesso procedimento ai due intervalli rimanenti \([0,\frac{1}{3}]\) e \([\frac{2}{3},1]\):
    • Dividiamo ciascun intervallo in tre parti uguali: $$ \begin{array}{c} [0,\frac{1}{9}],(\frac{1}{9},\frac{2}{9}),[\frac{2}{9},\frac{1}{3}] \ [\frac{2}{3},\frac{7}{9}],(\frac{7}{9},\frac{8}{9}),[\frac{8}{9},1] \end{array} $$
  3. Rimuoviamo i segmenti centrali aperti di ciascun intervallo:
    • Dal primo intervallo \([0,\frac{1}{3}]\), rimuoviamo \((\frac{1}{9},\frac{2}{9})\).
    • Dal secondo intervallo \([\frac{2}{3},1]\), rimuoviamo \((\frac{7}{9},\frac{8}{9})\).
  4. Dopo quest'ultimo passo, rimangono 4 intervalli chiusi: $$ \begin{array}{c} [0,\frac{1}{9}],[\frac{2}{9},\frac{1}{3}],[\frac{2}{3},\frac{7}{9}],[\frac{8}{9},1] \end{array} $$
  5. A questo punto, ripetiamo lo stesso procedimento in modo infinito per tutti gli intervalli rimanenti:
    • Ad ogni passo, dividiamo ogni intervallo rimanente in tre parti uguali.
    • Rimuoviamo sempre il segmento centrale aperto di ciascun intervallo.
  6. Ad esempio, dopo il quarto passo, rimangono 8 intervalli chiusi (uno per ogni estremità dei quattro intervalli del passo precedente). Dopo il quarto passo, ci saranno 16 intervalli, e così via.
  7. Ad ogni iterazione, il numero di intervalli rimanenti raddoppia, ma la loro lunghezza totale diminuisce progressivamente.
  8. Dopo infinite iterazioni, la lunghezza totale rimanente tende a \(0\) (poiché \((\frac{2}{3})^n \rightarrow 0\) quando \(n \rightarrow \infty\)). Quindi, la polvere di Cantor ha misura nulla. Anche se rimangono infiniti punti, la somma della loro lunghezza è \(0\).